Il ginepro | Flora |
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![]() ![]() La corteccia è grigiastra e liscia sui rami giovani e diventa poi brunastra e si stacca a lunghe strisce longitudinali sulle porzioni più vecchie. Le foglie sono aghiformi, pungenti, con due bande bianche sulla pagina inferiore separate dalla carena acuta descritta in precedenza. Le infiorescenze maschili sono globose. Gli pseudo-frutti sono simili a bacche di 6-12 mm di diametro, rossastre e lucide a maturità. Specie ad areale mediterraneo, vive lungo le coste dove grazie alla resistenza al disseccamento riesce a colonizzare anche le dune. In Italia è comune specialmente sul versante tirrenico, ma è anche presente sul versante adriatico. Può risalire nellentroterra ed è, a volte, presente nella zona submontana. Il Ginepro coccolone (subsp. macrocarpa) ha le bacche più grosse (8-15 mm.), rosse, ricoperte da abbondante pruina, a foglie meno pungenti. È molto resistente alla salsedine e si spinge al limite massimo della vegetazione lungo i litorali. Presente anche in stazioni dellentroterra, come in Val di Susa, in aree particolarmente favorite dai fattori climatici. ![]() Altre specie vegetali hanno avuto la stessa sorte, ma il ginepro ossicedro è lunica allo stato arboreo, una condizione, paradossalmente, difficile per la sopravvivenza perché comporta un tempo di rigenerazione più lungo. Ha forma compatta e tondeggiante, con altezze che possono superare talvolta i 7/8 metri negli alberi più vecchi e diametro di 40 cm. Mediante carotaggio su uno di questi i guardiaparco hanno accertato unetà di 190 anni! ![]() A Foresto era utilizzato come mestolo per la polenta, perché lasciava alla farina un po del suo aroma e perché non è soggetto a muffe. Inoltre si costruivano calci di pistole e altri utensili. Si bruciava per profumare la stalla e nel forno per aromatizzare il pane. Lintera pianta era usata per pulire le canne fumarie ed era posta sul colmo del tetto di una casa, a fine costruzione, come segno di festa. |