Sentiero delle Voute: Foresto - Voute - Truc S. Martino - Foresto
Punto di partenza: |
Foresto |
Dislivello: |
m510 |
Difficoltà: |
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Tempi di percorrenza: |
2h45 |
Accesso in auto: |
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Note: |
La zona è priva dacqua potabile e molto calda nei mesi estivi. Litinerario descritto, in assenza di neve, può essere percorso tutto lanno, sconsigliati solamente i mesi più caldi. Lescursione può essere abbinata ad una breve visita allorrido che può essere percorso per poche decine di metri senza difficoltà fino alla base delle pareti darrampicata. Di qui si può proseguire ancora per un tratto senza particolari problemi fino alla base di una cascata se lacqua è scarsa, nei periodi di piena invece il percorso è sconsigliato. È sempre possibile la caduta di pietre dallalto. |
Descrizione dell'itinerario:
Dalla piazza della chiesa di Foresto (480 m.), dove si può parcheggiare lauto, si attraversa il ponte e si gira immediatamente a destra per costeggiare il rio Rocciamelone. Superato il bar-pizzeria si abbandona la stradina che porta dentro lorrido e, seguendo le indicazioni della segnaletica in legno, si segue la bella mulattiera selciata che con percorso a tratti esposto supera la bastionata calcarea. Raggiunto un pilone votivo si prosegue per un tratto in falsopiano per poi ricominciare a salire seguendo le indicazioni Case Cote Monte Molaras. In questa zona si vedono diversi esemplari di ginepro coccolone, il sempreverde mediterraneo che ha determinato listituzione della riserva (zona di interesse botanico). Proseguendo si raggiunge un grande masso (m. 740, ore 0.50) poco a monte del quale, seguendo lindicazione le Voute si abbandona il sentiero principale per seguire quello che dapprima in piano e poi in discesa entra nella gola. In breve si raggiunge un guado sul rio Rocciamelone (m. 650, ore 1.10). Generalmente lattraversamento non presenta problemi, qualche difficoltà nei periodi di forti piogge o di disgelo.
A monte del guado, sul versante sinistro orografico, si vedono due grotte, dette Voute, risultato di fenomeni erosivi (zona di interesse geologico) che hanno ospitato insediamenti stagionali di pastori neolitici, raggiungibili con una breve deviazione seguendo una traccia che costeggia il torrente in sinistra orografica (zona di interesse archeologico).
Oltrepassato il torrente si continua sul sentiero che inizia subito a risalire sul versante opposto, inizialmente in leggera salita, poi con ripidi tornanti in un fitto bosco di roverelle per raggiungere la larga cresta erbosa che scende verso Foresto. Qui si trova una tavola dorientamento (metri 900, ore 2.00). Di qui scendendo lungo la larga cresta per rocce montonate si raggiunge un cartello in legno. Proseguendo verso sud, con una breve digressione, si può raggiungere la vetta del Truc S. Martino. Dal cartello si seguono le indicazioni verso Est per imboccare dopo un breve tratto quasi pianeggiante un sentiero che scende verso il sottostante ripiano, ne percorre il lato orientale e quindi riprende a scendere ripido verso valle. Raggiunto il bordo superiore di una cava abbandonata, il sentiero, diventato largo e quasi pianeggiante, svolta bruscamente verso ovest per percorrere la base della bastionata calcarea (palestre di arrampicata). In questo tratto si possono osservare numerosi terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto oltre a piante di mandorlo e ulivi, testimonianza del clima xerotermico della zona. Al termine del sentiero sono visibili le grandi cave di marmo, ora abbandonate (zona di interesse geologico e storico). Seguendo la stradina sterrata si raggiunge via s. Rocco che si segue verso destra giungendo in breve alla piazza della chiesa (ore 3.15).
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