Itinerari delle Riserve

Sentieri autoguidati
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Riserva dell'Orrido di Foresto

Un percorso denominato “Sentiero dei ginepri” è stato allestito dall’Ente Parco in collaborazione con la Scuola Elementare di Foresto (5a elementare anno scolastico 2000-2001).

Dislivello in salita e in discesa: 250 metri.
Percorrenza escluse soste: 1 ora e 30’.
Segnavia: tacche bianche e rosse e tabelle “Sentiero dei Ginepri” in lamiera verde con ginepro stilizzato in nero.
Lungo il percorso 7 bacheche tematiche ilustrano le caratteristiche dell’ambiente attraversato.

Nella piazza della scuola di Foresto (m. 487) si trova, nei pressi di una fontanella, la prima bacheca tematica con la “Descrizione dell’itinerario”. Da qui ci si dirige verso la Chiesa (est) e prima del ponte si gira a sinistra in direzione dell’Orrido (zona Gran Borgata). Al fondo della stradina, seguendo le indicazioni del cartello in legno, si prende a sinistra il sentiero, detto ‘d-la Reina (della Regina), che comincia subito a salire con sei tornanti scavati nella bastionata calcarea. Raggiunto un pilone votivo (15’) si prosegue per un tratto in falsopiano, si supera una casa in pietra parzialmente diroccata (la “Ca ‘d-la Reina”), si trascura una traccia a sinistra che scende verso Case La Cota, e si giunge alla bacheca n° 2 “La Vegetazione Xerica” (m.610). Poco oltre, all’altezza del cartello indicatore in legno, si abbandona il sentiero che sale alle Case Cote e al Monte Molaras e si prosegue in piano nella direzione di Plan, Ambruna e del “Sentiero dei Ginepri”, del quale compare qui la prima tabella. Tra antichi muretti a secco si ammira una bella panoramica sul fondovalle e sul versante nord del gruppo Orsiera. Nella bastionata calcarea in questo tratto si insinuano strisce di prato, pascoli e vecchi coltivi, dove si affermano formazioni di roverella, coronilla, emero, ciliegio canino, pruno spinoso, pero corvino e diversi esemplari di ginepro coccolone dalla caratteristica forma affusolata e compatta, da confrontare con i bassi cespugli del ginepro comune. Oltrepassata una casa con una larga recinzione verde (Vignoletto), si arriva alla bacheca n° 3 “La Fornace” (m 640): a sinistra in basso vi è una vecchia fornace, sulla destra invece, sono evidenti numerosi terrazzamenti, testimonianza di antiche coltivazioni di segale. Poco più avanti il sentiero sale bruscamente verso destra (nord), lascia sulla destra una casa diroccata e poco dopo aggira a sinistra la Casa di Santo Spirito (m. 705, 35’), vicino alla quale è situata la bacheca n° 4 “Storia della Congregazione di Santo Spirito”. . Da qui il sentiero riprende in piano sempre verso ovest, seguendo un lungo muro a secco , fino ad incontrare la bacheca n° 5 “L’Avifauna” (m. 720). Poi il sentiero si restringe, attraversa un pendio erboso costellato di ginepri, e , sul ciglio di un piccolo canalone, interseca il sentiero che da Ambruna sale alle Cote.
Qui inizia a scendere e raggiunge un piccolo pianoro erboso (m. 672, 50’) dove due tabelle segnano il confine della Riserva. Alla base del palo di legno è interessante osservare una pietra di confine (detta “la triplice”) con antiche iscrizioni, che, allineate ad altre, marcavano il confine tra Foresto, Mompantero e Susa. Si prosegue in piano verso ovest, nella direzione “Ambruna - San Giuliano” indicata dal cartello in legno. Si vede ormai bene Susa davanti a noi. La vegetazione si fa più fitta: pero corvino e roverella dominano su più radi ginepri, pini silvestri, coronille e biancospini. Poco dopo, seguendo le indicazioni “Sentiero dei Ginepri”, si lascia il sentiero per Ambruna e si scende a sinistra lungo un ripido pendio per poi raggiungere un cocuzzolo dominato da un ginepro isolato, dove è posta la bacheca n° 6 “Il Ginepro Coccolone” (m. 645). Un traverso in discesa porta verso est e quindi si iniziano una serie di stretti tornanti in mezzo a numerosi ginepri coccoloni, dominati dalle imponenti bastionate calcaree sovrastanti, fino a portarsi su una bassa costa erbosa verso un cartello indicatore in legno (*); si risale poi un poco verso est (sinistra), e si raggiunge un canale con balze di roccia da attraversare con attenzione a causa dell’esposizione. Si sale ancora fino a una casa diroccata (“le Countiere” m. 580), e quindi si prosegue in leggera discesa lungo terrazzamenti abbandonati invasi da roverelle ed arbusti, fino a raggiungere la bacheca n° 7 “L’Avifauna di Roccia” (m. 535), sovrastata dalla bancata calcarea . Camminiamo ora lungo il confine della Riserva in direzione est, per poi immettersi su una larga mulattiera. La si imbocca verso destra e in pochi minuti si scende alla borgata “la Cota” (m. 487). Proseguendo lungo la strada asfaltata si gira a sinistra (est) e si ritorna nel piazzale della Scuola di Foresto.

(*) In alternativa, dal cartello indicatore in legno si può continuare a scendere verso sud-ovest (destra) in mezzo a un boschetto di roverelle, fino a raggiungere un canale irriguo. Seguendolo verso destra (ovest) si raggiunge la frazione Crotte dove si trova una fontana; da lì, continuando lungo la strada asfaltata e poi la pista ciclabile (direzione est), si può ritornare a Foresto godendosi il panorama dei bastioni calcarei che abbiamo attraversato e che formano, al di là dell’Orrido, l’immensa parete del Truc San Martino.


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