Itinerari Val Chisone
Escursionistici Sci-alpinistici    
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ARRAMPICATA

Il settore della Val Chisone del Parco Orsiera non presenta zone particolarmente adatte alla pratica dell’arrampicata su roccia. L’unica eccezione è costituita dal settore della PUNTA CRISTALLIERA denominato Torrione Centrale. Qui infatti si snodano una serie di itinerari di varia difficoltà e di lunghezza variabile tra i 150 e i 220 m. su roccia di discreta qualità.

Per quanto riguarda la cima dell’ORSIERA l’unico itinerario è costituito dalla cresta ENE denominata “Dumontel”, salita d’ambiente e di bassa difficoltà.

Inoltrarsi in un bosco avendo a disposizione una utile legenda per conoscere quanto ci circonda. Trascorrere una giornata unendo il piacere dell’escursione al soddisfacimento di curiosità su piante e animali. Questo è possibile grazie alla realizzazione dei percorsi autoguidati che si sviluppano in territori ed ambienti diversi: boschi più o meno densi di pino silvestre o di larice, prati o pascoli alpini. Lungo i percorsi sono state posizionate alcune bacheche consultabili facilmente.

SENTIERI NATURALISTICI

1 - “Sentiero dei cannoni”, l’ecosistema bosco e la sua fauna.

Accesso: si risale la S.S. 23 giungendo a Fenestrelle, si percorrono i due stretti tornanti che si snodano all’inizio dell’abitato e subito sulla destra si svolta a destra per raggiungere il forte di Fenestrelle. Dopo le ultime case si trova uno spiazzo con due bacheche presso le quali si lascia l’auto. Il sentiero inizia dietro le case e si innalza percorrendo numerosi tornanti fino a raggiungere la parte alta del forte. Le varie tappe sono segnalate da una bacheca e trattano dei seguenti argomenti: 1- quadro generale con descrizione dell’ambiente della pineta; 2- l’ecosistema bosco; 3- i picchi; 4- i roditori del bosco; 5- i croceri e le cince; 6- la flora del sottobosco; 7- parassitosi e danni sul pino; 8- i funghi; 9- i rapaci diurni e notturni; 10- le tracce degli animali; 11- tecniche di gestione dei boschi; 12- impiego del legname; 13- descrizione generale del percorso e dell’ambiente del lariceto.

Tempo: 2 ore.
Dislivello: 500 m.


2 - Percorso botanico forestale.
Accesso: prima di raggiungere fenestrelle si lascia la S.S. 23 in località Depot per imboccare la S.P. 172 per Prà Catinat. Dopo 6 km. si arriva alle due grandi costruzioni del Centro di Educazione Ambientale di Pracatinat e alla sede del Parco. Il sentiero inizia subito a monte della struttura di sinistra. Le tappe sono: 1- descrizione generale; 2- abete rosso e abete bianco; 3- acero, maggiociondolo e sambuco; 4- ciliegio e lampone; 5- la radura; 6- frassino e sorbi; 7- pineta e lariceta; 8- salicone; 9- licheni e fustaia; 10- descrizione generale.

Tempo: 50 minuti.
Dislivello: 100 m.


3 - Percorso faunistico.
Accesso: Seguendo la S.P. 172 si oltrepassano le strutture del Centro di Educazione Ambientale e si prosegue per un chilometro circa fino alla fontana di Prà Catinat. Il percorso segue tutto il tracciato della strada carrozzabile fino al forte di Serre Marie. Le tappe sono: 1- descrizione generale; 2- forcello; 3- mustelidi; 4- capriolo e cervo; 5- rettili; 6- cinghiale; 7- la monticazione; 8- camoscio e muflone; 9- farfalle; 10- poiana, gheppio, falco pecchiaiolo; 11- volpe e lepre; 12- aquila, corvo imperiale, gipeto; 13- descrizione generale.

Tempo: 2 ore e 50 minuti.
Dislivello: 150 m.



ESCURSIONI

Sentiero balcone del Selleries

Introduzione: su iniziativa del rifugio Selleries sono state risegnalate alcune tracce di sentieri presenti da tempo immemore nella conca del Selleries. Si tratta dei sentieri che i pastori percorrevano un tempo per accedere ai pascoli alle quote più alte. In particolar modo il diagonale che sale dalle bergerie “vecchie” al di là del rio era l’originale sentiero per l’accesso al vallone di Malanotte, caduto nell’oblio dopo l’arrivo della strada e del parcheggio e di conseguenza di un nuovo punto di partenza.

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Dislivello: ca. 210, tra 2010 e 2220.
Difficoltà: E, adatto per bambini da 12 anni in su
Orario: 1 h 05’ nel senso descritto (35’ al bivio 336A, da qui 25’ alle bergerie e ca. 10’ al rifugio).
Note: il Sentiero Balcone del Selleries (SBS) incrocia sentieri più percorsi, che rientrano nella rete regionale dei sentieri accatastati con apposito numero di registro. Per evitare confusioni tra SBS e sentieri accatastati, si è deciso di segnalare il primo con segni rotondi bianchi e scritte nere, ben diversi quindi dai rettangoli rossi e bianchi dei secondi.
Il sentiero segue un percorso ad anello, ed è stato segnalato in modo visibile per entrambe i sensi di marcia; malgrado ciò si consiglia di percorrerlo nel senso descritto.

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Descrizione: dal parcheggio raggiungere la bacheca del Plaisentif all’inizio della strada della bergeria. Reperire una traccia verso sinistra e seguirla; dopo pochi metri, al tornante svoltare a destra in direzione della bergeria. NON raggiungerla, ma , seguendo i segni, salire a sinistra in un avallamento erboso, proseguire in questa direzione fino ad incrociare una nuova traccia che sale con un tornante verso sinistra. Nuovo tornante verso destra, dal quale inizia un traverso che passa sopra la pietraia rasentando delle paretine di roccia. Proseguire in piano fino a confluire nel 337. Lo si segue (traccia che monta con alcuni tornanti tra prati e pietre); al bivio con il sentiero 336A che porta alle bergerie del Ciardonnet, si continua a seguire a destra il 337. Si cammina prima in piano poi in vaga discesa (gradini di roccia) arrivando in un pianoro erboso sospeso su una fascia di rocce (visibile dal parcheggio).Nel pianoro si ritrova una pietra bassa, squadrata, grigio chiaro, con riportati a vernice i segnavia bianco rossi del 337 e le indicazioni del SBS. Si segue quest’ultimo verso destra in discesa. Dopo alcuni metri si percorre l’evidente tornante (si cammina su una cengia rocciosa) verso sinistra (est).
Inizia così il lungo diagonale che termina alle bergerie “vecchie” del Selleries. Si supera un primo impluvio, di norma in secca, quindi un secondo dove scorre il rio di Malanotte(cascata). In questo tratto si trovano delle tracce parallele. Si è segnalata quella che pare più logica, ma comunque anche si percorressero le altre non vi sono problemi. Un altro impluvio offre un passaggio su un pietrone che ne occupa il fondo.
Si prosegue sulla traccia un po’ più esile, camminando tra le pietre franate dalle pareti soprastanti (estrema propaggine della cresta ovest della punta di Malanotte). Si arriva così al sentiero 339. Se ne percorrono solo pochi metri in discesa (vi si entra ad un tornante per uscirne alla curva successiva – segni di vernice sulle pietre). Si cammina quindi in una zona prativa, la traccia è pressochè assente, ma seguendo i segni sulle pietre la si ritrova più avanti. Ancora pochi minuti e si raggiungono le bergerie “vecchie” del Selleries.
Da qui si scende sulla stradina sottostante, seguendola verso il rio di Malanotte
Al di là del rio si può seguire il 339 lungo la sterrata oppure il sentiero balcone su una traccia a sinistra. In questo caso, percorsi circa 150 metri in piano, ad un bivio si sale a destra per seguire un’altra traccia che porta al rifugio.

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Colle Orsiera

Sentiero: n. 335 - Gta Colle dell'Orsiera 2595 m.
Punto di partenza: Prà Catinat 1715 m.
Dislivello: 880 m.
Difficoltà: E (Volendo proseguire in cima, il canalone va da E a EE a seconda della stagione ecc. Per salire in punta F. Vedi note).
Orario: 2.15.
Colore della segnaletica: bianco e rosso.

Accesso stradale: percorrere la S.P.172 preferibilmente da Depot, da dove al 7° km. ca., dopo aver sorpassato la fontana di Prà Catinat, si raggiunge il punto in cui il sentiero Gta attraversa la strada.

Percorso: il sentiero proviene dalla borgata Puy, situata nella parte bassa del vallone dell'Orsiera. Attraversa la strada percorrendo la traccia dell'itinerario EPT 335. Lasciata l'auto ci inoltriamo nel lariceto seguendo una traccia evidente ed abbastanza comoda, che mantenendo pendenza costante ci porta al Rio dell'Orsiera. Attraversatolo, ci portiamo in una zona di prati e bosco rado. Dopo alcuni tornanti si supera un panettone erboso ed imbocchiamo il vallone dell'Orsiera, chiuso ad Ovest dalle propaggini della Punta 2719, e ad Est dall'ampio spallone che si origina sotto il colletto Jouglard. La traccia qui diventa più esile ma comunque evidente e ci porta ad una fontana. Proseguendo, in una zona pianeggiante e punteggiata dai massi franati dalle vicine pareti troviamo l'incontro con il sentiero 24 blu del vallone Jouglard. Da qui si delinea la depressione del colle, che richiede ancora qualche sforzo per essere raggiunto, nell'ultimo tratto senza percorso obbligato. Fino a qui difficoltà E. Sulla cresta sono visibili i vecchi trinceramenti francesi del XVII secolo.

Note: diverse comitive non si fermano al colle, ma proseguono verso il M.te Orsiera. Il dislivello aumenta e l'escursione cambia carattere diventando un'ascensione su una cima di quasi 2900 m. con qualche passo su roccia. Dal colle il tracciato segue per pochi metri la cresta spartiacque e prima di raggiungere il gendarme ad Est del colle segue una traccia che si dirige verso la pietraia alla base del canalone Ovest. Risalire il canalone sul fondo di sfasciumi (faticoso) fino al colletto tra le due cime. Per raggiungere la cima principale (la Nord, verso la Val Susa, m 2890) spostarsi alla propria sinistra con un breve traverso su roccia (I grado) e poi salire verso la cresta. Contare 1 h- 1.15 h dal colle. Per la Cima Sud, 2878 m., dal colletto si va a superare una paretina sulla destra guardando (evitare un camino appena a sinistra del Colletto), poi per cengia ci si sposta a sinistra e per un sistema di canalini e crestine si torna a destra giungendo all'ometto di vetta (I-II grado). La salita al M.te Orsiera è effettuata di preferenza dal canalone est, per il minor dislivello ma soprattutto per la maggior comodità del canale Est rispetto all'Ovest. Sarebbe comunque interessante scegliere ad esempio di partire a piedi da Prà Catinat, raggiungere Saret del Campo, seguire l'itin. 336, poi il 27, salire al Colletto dell'Orsiera, scendere per il canale Ovest e tornare con l'itin. 335 a Prà Catinat (contare indicativamente 8-9 ore). Si raccomanda prudenza nel canale, per non smuovere roccette e sfasciumi addosso ad altre persone



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